GERUSALEMME, SEPARATI IN CASA

Gerusalemme vecchia è una città singolare perché città santa delle tre principali religioni monoteistiche del pianeta.
Ancora completamente circondata dalle antiche mura, è una città che profuma di santità e che allo stesso tempo incarna tutte le debolezze umane. Una città che dovrebbe rappresentare un’unità spirituale, pur nelle diverse fedi, e che invece mostra la più profonda divisone.

Mi immergo nel dedalo di stradine che partono dalla Porta di Damasco. L’aria è fredda, ha appena nevicato. Le strade sono deserte, lucide e scivolose.
Solo quando il sole si fa spazio tra le nuvole i vicoli cominciano ad animarsi. Una bimba esce di corsa da una porta e corre lungo la strada con i sandali e i piedi arrossati dal nevischio.
Due signori si affacciano dal balcone di una piazzetta e guardano il Muro del Pianto.
I pellegrini affollano l’entrata della Basilica del Santo Sepolcro.
Nella Cattedrale Armena non c’è nessuno, solo la luce del sole che filtra attraverso una finestra e proietta le ombre sugli innumerevoli tappeti.

Gerusalemme vecchia è una città singolare perché città santa delle tre principali religioni monoteistiche del pianeta.
Ancora completamente circondata dalle antiche mura, è una città che profuma di santità e che allo stesso tempo incarna tutte le debolezze umane. Una città che dovrebbe rappresentare un’unità spirituale, pur nelle diverse fedi, e che invece mostra la più profonda divisone.

Mi immergo nel dedalo di stradine che partono dalla Porta di Damasco. L’aria è fredda, ha appena nevicato. Le strade sono deserte, lucide e scivolose.
Solo quando il sole si fa spazio tra le nuvole i vicoli cominciano ad animarsi. Una bimba esce di corsa da una porta e corre lungo la strada con i sandali e i piedi arrossati dal nevischio.
Due signori si affacciano dal balcone di una piazzetta e guardano il Muro del Pianto.
I pellegrini affollano l’entrata della Basilica del Santo Sepolcro.
Nella Cattedrale Armena non c’è nessuno, solo la luce del sole che filtra attraverso una finestra e proietta le ombre sugli innumerevoli tappeti.