Abdullah ha 5 mesi e vive in una tenda a circa 40 km da Al Mafraq, vicino al campo di Al Zaatari
Juma ha 9 mesi e vive con la famiglia allargata. Il padre ha cercato di abbandonarlo appena nato a causa della sua malattia, ma il bisnonno si è imposto perchè lo tenesse. Adesso che Juma potrebbe essere operato gratuitamente, il padre si rifiuta, precludendogli la sua unica possibilità di salvezza.
Mohammad ha 7 mesi ed è figlio unico. Vive con la madre di 19 anni e il padre di 22, due nonne e il nonno a Madaba, città di 70.000 abitanti a 35 chilometri da Amman.
Ahmad ha 14 anni, vive ad Al-Jeezah a 35 chilometri da Amman con la madre, gli zii, quattro fratelli e tre cugini. Suo padre è disperso in Siria. I due fratelli grandi lavorano in una fattoria di fragole. È già stato operato quando era più piccolo, ma ora ha bisogno di un nuovo intervento.
Abdullah ha 5 mesi e vive in una tenda a circa 40 km da Al Mafraq, vicino al campo di Al Zaatari. Vive con la madre di 39 anni, col padre, un fratello, una sorella, con uno zio, una zia e nove cugini. Vivono vicino ad un frutteto dove lavorano tutti quelli che ne hanno l’età.lavori-personali-inshallah-abdullah-e-famiglia
Ibrahim ha 4 mesi e vive ad Al Mafraq, città di 60.000 abitanti al confine con la Siria. Vive con i genitori, tre fratelli e una sorella. Ibrahim ha la sindrome di Down e una importante cardiopatia congenita.
La famiglia di Abdullah e quella dello zio vivono in questo campo spontaneo. Si trovano in una zona praticamente desertica, non hanno nessun accesso alla sanità giordana e i bambini non possono nemmeno andare a scuola.
Al Mafraq si trova a circa 80 chilometri da Amman ed è il crocevia verso la Siria e l’Iraq. A 10 chilometri si trova il campo di Al Zaatari, aperto il 28 luglio 2012 per ospitare i Siriani che scappavano dalla guerra civile. Al 26 marzo 2015 ospitava 83.000 rifugiati.
Ahmad, nel suo letto in ospedale. Un'infermiera controlla la sua cartella clinica
Mohammad è stato portato in ospedale in ambulanza perchè ha continuo bisogno di ossigeno. La sua cardiopatia è troppo complessa per essere corretta in un solo intervento. Questa operazione servirà a farlo sopravvivere fino a quella successiva.
Ibrahim è appena arrivato in ospedale. Dopo l’accettazione è stato ricoverato e gli infermieri stanno controllando la sua cartella clinica.
I genitori di Abdullah stanno firmando i documenti per il ricovero e il consenso all’intervento.
Mohammad è pronto per essere portato in sala operatoria.
Mohammad viene addormentato in sala operatoria
Il dott. Crupi sta usando l’elettrobisturi per aprire la cavità toracica.
L’operazione consiste nel creare un ponte tra l’aorta e l’arteria polmonare per permettere una migliore ossigenazione del sangue.
L’operazione è durata più di quattro ore, un’attesa lunghissima, ma coronata dal successo.
Ibrahim è in terapia intensiva da qualche ora e finalmente la mamma e la zia possono fargli visita.
Abdullah è appena uscito dalla sala operatoria. Il dott. Amar gli sta somministrando alcuni farmaci.
Mohammad nel suo letto in terapia intensiva. Qualche giorno dopo sarebbe uscito dall'ospedale.
Inshallah, “Se Allah vuole”, è il cuore della filosofia ed essenza dell’Islam.
L’affidarsi a Dio, non come cieco fatalismo, ma come consapevolezza dell’essere protetti dal Signore.
Dopo essersi comportato eticamente, dopo aver fatto tutto il possibile, a quel punto l’insuccesso non dipende più da se stessi, ma dal destino.
Inshallah, “Se Allah vuole”, è il cuore della filosofia ed essenza dell’Islam.
L’affidarsi a Dio, non come cieco fatalismo, ma come consapevolezza dell’essere protetti dal Signore.
Dopo essersi comportato eticamente, dopo aver fatto tutto il possibile, a quel punto l’insuccesso non dipende da se stesso, ma dal destino.