Fotografare durante la Golden Hour in Islanda

Un workshop fotografico in Islanda è un vero privilegio. È una meta straordinaria, a maggior ragione per un geologo o per un fotografo, figuriamoci per me, che condivido entrambe le passioni.

Ne abbiamo organizzati 5, ma non credo di averla ancora fotografata come vorrei.


L’emozione è sempre troppa e quando mi trovo di fronte a certi spettacoli della natura, tutti i piani, tutte le idee e tutto quello che ho preparato a tavolino sfumano nella meraviglia.
La stagione che preferisco, almeno per ora, è l’inverno, con la neve e il ghiaccio che la fanno da padroni.

Per un fotografo paesaggista i momenti chiave per raccontare un luogo sono l’alba e il tramonto. I colori, io preferisco quelli caldi e saturi della golden hour, le ombre lunghe e l’alto contrasto rendono questa luce sempre molto accattivante.

L’intervallo di tempo in cui la luce è migliore non è molto lungo, di solito una mezz’ora, per questo motivo è molto importante trovarsi nel posto giusto.

RICERCA

Se abbiamo la possibilità di fare un sopralluogo cerchiamo la posizione giusta, tenendo presente dove sarà il sole il giorno in cui andremo a scattare.

Se non abbiamo questa possibilità esistono siti e programmi che ci permettono di calcolare abbastanza precisamente le condizioni che troveremo in quel luogo nel giorno e nell’ora che vogliamo.

Cerchiamo sempre di pianificare, per quanto è possibile, le condizioni in cui andremo a scattare.

PREVISONI DEL TEMPO

Sono sempre utili prima di fiondarsi da qualche parte. Ma non facciamoci scoraggiare, spesso le condizoni più inaspettare sono quelle che regalano le più grandi soddisfazioni.

ATTREZZATURA

Per l’alba è sempre meglio preparare tutto la sera prima, si può restare qualche minuto in più sotto le coperte e non si dimenticherà nulla a causa della sonnolenza.
Da non dimenticare: treppiedi, batteria di scorta e abbigliamento consono (fotografare surgelati non è molto piacevole).

IMPOSTAZIONI FOTOCAMERA

Bilanciamento del bianco: in linea di massima il bilanciamento automatico (AWB) si comporta piuttosto bene.
Se invece vogliamo impostare manualmente per scaldare l’atmosfera, possiamo scegliere una temperatura tra i 5000 e i 6000 Kelvin o impostazioni come Ombra o Nuvolo.
Se infine vogliamo essere precisi al massimo sarà utile un cartoncino grigio neutro al 18%.

ISO: se non vogliamo soggetti in movimento all’interno della nostra inquadratura sempre 100 ISO. Il treppiedi andrà a compensare l’eventuale tempo di scatto lungo.
In caso contrario andrà valutato in funzione del tempo di scatto più adatto.

Diaframma: useremo un diaframma abbastanza chiuso, di solito tra f/8 e f/11, per far in modo che anche eventuali elementi in primo piano siano abbastanza a fuoco. Se vogliamo tutto perfettamente a fuoco dovremo usare la tecnica del focus stacking.

Tempi di scatto: utilizzando un treppiedi non ci si deve preoccupare dei tempi lunghi.
Ovviamente se stiamo fotografando un soggetto in movimento il tempo andrà valutato a seconda se cerchiamo un soggetto bloccato e mosso.
Nel caso di tempi lunghi l’unica cosa a cui stare attenti sono le eventuali vibrazioni prodotte dal vento.

Programma esposimetrico: in linea di massima il valutativo o matrix si comporta bene. Se vogliamo estendere la gamma dinamica per gestire al meglio alte luci e ombre in post-produzione possiamo usare la tecnica del bracketing e scattare tre immagini con esposizione 0, +2, -2 e poi unirle per creare un HDR.

Per finire, ma da tenere sempre a mente, cerchiamo di essere in posizione almeno un paio d’ore prima del momento in cui intendiamo scattare. Avremo così la possibilità di essere pronti nel momento in cui tutto sarà come vogliamo.

Anche in un workshop fotografico in Islanda è sempre meglio essere pronti con largo anticipo, perché quando certi spettacoli iniziano la concentrazione tende a svanire!

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